Quali sono le conseguenze per l’Italia del ritorno di Donald Trump?


Premessa: questo articoletto è stato scritto per la newsletter del FOGLIO del direttore Claudio Cerasa







Quando alla Casa Bianca viene fatto un trasloco il mondo osserva con cautela. Le istituzioni mondiali si congratulano, qualcuno con l’amaro in bocca qualcun’altro contento. Non possiamo dire oggi, a meno di 24 ore dalle elezioni, cosa succederà nei prossimi quattro anni: alcuni sono spaventati, altri sono entusiasti del ritorno di Trump. Siamo certi però che cambierà tutto, dall’arredamento dello studio ovale alle politiche economiche e sociali che colpiranno americani, europei, cinesi, russi, ucraini, arabi, israeliani ecc. Tutti hanno la lente fissa sullo stato più importante e potente del mondo.

L’Italia, uno dei principali componenti dell’Unione Europea, risentirà ovviamente di questo cambio di rotta. Nonostante l'entusiasmo dei principali componenti del nostro governo legato da (presunti) ideali e valori comuni, Donald Trump non è stato buono e gentile con noi europei durante questa campagna elettorale. Già da settimane annuncia la proposta di aggiungere dazi sui prodotti cinesi ed europei e ciò non è positivo per l’economia di mercato del vecchio continente. Quindi, che uno sia contento o meno dell’elezione di Trump, dovrà fare i conti con l’isolamento economico che il nuovo presidente vorrà attuare. Le società e aziende che hanno un forte export negli USA, dovranno affrontare prezzi più alti per esportare i loro prodotti nel continente nord-americano.


Oltre a questo, ci sono le guerre e le relative alleanze. Trump si è definito portatore di pace, colui in grado di far cessare le guerre in un giorno. Non ci dice, però, che questo vorrebbe dire secondo lui allentare i rapporti saldi che caratterizzano i paesi della NATO. Trump vuole staccarsi dal Patto Atlantico? Vuole che l’Europa si occupi dei suoi problemi da sola? Come detto all’inizio, è presto per sapere cosa voglia fare, tuttavia bisogna ricordarsi che esiste una differenza importante tra un discorso a un comizio elettorale e la dura realtà. La realtà è che gli Stati Uniti hanno delle “dipendenze” in Europa, non possono pensare di lasciar perdere il nostro continente e allontanarsi senza avere un impatto a livello economico-sociale con gravi conseguenze. A livello economico, l’Europa e gli Stati Uniti sono uno così dipendente dall’altro, che difficilmente possono decidere di ignorarsi. Bisognerà sempre fare i conti con il fratello maggiore, a voi la scelta di chi lo sia.


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